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Testimonianze

Durante il convegno SicurEur-Ope svoltosi a Roma il 5-6 ottobre 2006 è emerso chiaramente che non ci sarà una regolamentazione ex-novo in materia di Vigilanza e Sicurezza; d’altra parte sono in arrivo le nuove normative europee atte a modificare il quadro esistente. All’interno della Comunità Europea è in corso il dibattito sulla direttiva Bolkstein, che intende creare in Europa un mercato dei servizi come è stato fatto per quello delle merci. Al convegno hanno partecipato diversi esponenti del mondo politico, tra cui l’On. Umberto Guidoni, l’On. Paolo Cento e l’On. Maurizio Gasparri, che hanno espresso la loro opinione al riguardo.

Testimonial

  • "Io sono sempre stato convinto [...] della necessità di integrare le attività istituzionali di pubblica sicurezza con quelle della sicurezza privata in senso lato, non solo di vigilanza. Questo perchè le attività di prevenzione oggi, con la dilagante minaccia del terrorismo, comportano controlli che devono essere fatti con dispendio di energie che non sempre le strutture pubbliche possono sviluppare. Quindi io sono un convinto assertore dell'opportunità di cedere metri di campo all'intervento dei privati, perchè lo Stato ha necessità di concentrarsi su fenomeni che possono essere affrontati solo dalle Forze dell'Ordine alle sue dipendenze. Penso alla criminalità organizzata in tutte le sue articolazioni, all'immigrazione clandestina con tutto quello che vi è concesso. Lo Stato ha molto da fare con forze e risorse limitate. Da questo punto di vista il quadro, inoltre, tende a peggiorare. In ogni caso, si va verso una situazione in cui la diversa definizione delle responsabilità dello Stato e le diverse esigenze fanno si che vi sia spazio e campo per tutti, concentrando l'azione pubblica negli ambiti, quelli citati, in cui non può intervenire quella privata."
    Maurizio Gasparri, Onorevole
  • "...il tema della sicurezza privata è una delle grandi questioni che ci troviamo ad affrontare in questa legislatura. Occorre che la vigilanza privata non sia un corpo separato da un contesto sociale più complessivo di gestione della sicurezza, ma abbia, in termini di qualità del servizio e di trasparenza della sua gestione, nonchè dei compiti che le sono affidati, una funzione dai contorni legislativi chiari. Questa è la ragione per cui io credo che rimangano intatte le necessità di una nuova legislazione quadro sulla vigilanza privata. A partire dagli ultimi anni, l'imprenditoria della vigilanza privata ha fatto un salto di qualità. Lo ha fatto della qualificazione della propria azione, lo ha fatto anche nella capacità di saper discernere le mele marce che c'erano nel settore, che in parte continuano ad operare, l'ha fatto costruendo un rapporto nuovo con le prefetture. Questo salto di qualità che ha visto la vigilanza privata protagonista deve obbligare anche la pubblica amministrazione a modificare il quadro entro cui questa attività si svolge."
    Paolo Cento, Onorevole
  • "Il settore della sicurezza è stato estromesso dalla direttiva perchè ha una valenza che va al di là dell'aspetto di servizio puramente economico, in quanto incide anche sulla sicurezza dei cittadini. Questo è un elemento che tengo a portare all'attenzione: se dovessimo stilare un'ideale elenco di valori che il cittadino medio considera importanti per definire lo standard di qualità della vita, io credo che la sicurezza sarebbe uno di quelli che viene fra i primi. È indubbio che c'è un problema di sicurezza nella nostra società, quindi una domanda al riguardo. A questa domanda la risposta che si può dare attraverso le istituzioni pubbliche non è sufficiente, quindi è importante anche il ruolo svolto dai privati. Queste due parti, pubblico e privato, secondo me vanno tenute insieme, come sempre bisogna fare quando si è di fronte ad un'esigenza sociale. Come ho detto, rispetto alla direttiva Bolkstein una risposta che secondo me bisognerebbe dare anzichè puntare semplicemente sui costi, è quella di trovare il giusto bilanciamento fra costo ed efficacia del servizio; quindi io credo che la battaglia debba spostarsi sul miglioramento della qualità dei servizi, rendendoli concorrenziali per l'utente anche da questo punto di vista."
    Umberto Guidoni, Onorevole